Un patrimonio bianco firmato Arnaldo Cavallari
Adria, il Delta ed il mondo della panificazione italiana sono pronti a raccogliere il testimone da Arnaldo Cavallari. Sotto le luci dei riflettori della Rai, il padre del pane ciabatta, in occasione del 28° compleanno della sua creatura e dell'inaugurazione del Ciabatta Village presso gli ex impianti molitori di via Cà Cima, ha idealmente consegnato alla città ed all'Italia intera il suo testamento spirituale. Un testamento certificato da Luca Vecchiato, presidente dei panificatori italiani: «Arnaldo - ha premesso Vecchiato - merita la ricoscenza di tutti i fornai italiani. Lui ha sempre fatto le cose con passione regalando ad Adria, all'Italia ed al mondo un prodotto universalmente conosciuto come la ciabatta. Se avesse avuto meno passione e avesse ragionato più con la logica del portafoglio ora il marchio ciabatta sarebbe suo. Non l'ha fatto, perchè non voleva farlo, per quel fuoco sacro che ardeva ed arde in lui. Per questi motivi merita la riconoscenza di tutti». La firma di Vecchiato sulla manifestazione, autore assieme a Cavallari ed al primo cittadino Massimo Barbujani del taglio del nastro, riassume tutto il significato e la valenza dell'appuntamento. La festa confezionata da Cavallari, contro tutto e contro tutti, ha superato ogni più rosea aspettativa anche come numero di presenze; in prima linea anche Beppe Donazzan, una delle più prestigiose firme del mondo dello sport by Gazzettino, aedo di tante sue vittorie rallistiche. Da segnalare inoltre la presenza oltre che dei banchetti delle Coldiretti e della Consulta del volontariato sociale, oltre all'organizzazione logistica di Adria Nostra, del team dei fratelli Luise, dei mezzi del Ferrari Club, dell'Historic Club di Adria e Rovigo, la massiccia presenza dell'«Accademia dei sapori e colori del delta del Po». L'associazione di Porto Viro, infatti, in poche settimane ha saputo cogliere al volo la valenza dell'appuntamento e recepire il messaggio di Cavallari più dello stesso tessuto sociale adriese anche se, al forno sperimentale, dopo anni si sono riaffacciati numerosi adriesi.
Guido Fraccon
(Fonte: Il Gazzettino, Giovedì 23 Settembre 2010)