Porto Viro - Dopo il taglio del nastro del sindaco Geremia Gennari, alla biblioteca di via dei VII Mari, si è svolto nella sala dell’ex macello il convegno sul tartufo, relazionato dal presidente dell’Accademia dei sapori e dei colori del Delta del Po, Giacomo Bellato, dal presidente dell’Accademia del tartufo, Dimer Manzolli, e dallo scrittore Sergio Garbato.
L’incontro, è stato aperto dal consigliere comunale Alessandro Tessarin che ha evidenziato che per la prossima edizione sarà attivato un corso di formazione sul tartufo, in sinergia con i vari enti, per avviare così un percorso di valorizzazione e dare la possibilità di aprire un’attività imprenditoriale per la produzione del bianchetto.
Dal convegno è emerso sostanzialmente l’importante percorso per consolidare il tartufo bianchetto, tra le eccellenze dei prodotti del territorio, che deve essere realizzato attraverso un adeguato marketing territoriale, secondo Bellato. Mentre a fare un excursus storico del cibo degli dei ci ha pensato il professor Dimer Manzolli, autore dei “quaderni”, dove si parla del territorio e di tartufi, senza trascurare le ricette a base di bianchetto.
Nel suo intervento il dottor Garbato, per riallacciarsi al 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia, ha citato il grande statista piemontese Camillo Benso Conte di Cavour, che usava utilizzare il tartufo per cene a scopi diplomatici. Al termine del convegno, la presidente della provincia Virgili e il sindaco Gennari, hanno premiato i primi tre classificati della gara di cerca del tartufo, vinta da Roberto Asfidistria di Villadose, seguito da Danilo Zennaro e Flavio Corallo.
E sempre nell'ambito della festa del tartufo si è svolta la biciclettata “Pedala e cammina per Donada e Contarina”. Il gruppo, composto da una decina di partecipanti, è partito da piazza Repubblica per arrivare nella pineta di Donada, a San Giusto, con la bici a mano lungo i sentieri si è attraversata per lungo le dune con i free bikers, Mauro e Vincenzo, una visita guidata, parlando delle dune fossili e del suo habitat, che agli inizi di primavera mostra l’evoluzione di diverse specie di alberi e delle erbe selvatiche commestibili.
Lasciate le dune fossili in bici si è arrivati al centro operativo polifunzionale del servizio forestale di via IV Novembre, per l’osservazione ai microscopi per vedere la micorizzazione delle piantine idonee a essere messe a dimora per la produzione del classico tartufo bianchetto. Poi la ripartenza ancora lungo le dune fossili per arrivare in tempo al convegno sul tartufo presso la sala dell’ex macello.
Nel pomeriggio, piazza Repubblica, abbellita dalle opere d’arte degli “artisti del Delta”, è stata invasa dal raduno delle vespe del vespa club Delta del Po, seguiti dalla dimostrazione di falconeria, oltre alle performance canore delle giovani generazioni, che hanno cantato per i loro papà.
A collegare i punti strategici e peculiari della città, la carrozza con i cavalli e il trenino Puffetto. Degno di nota anche il laboratorio di creta, curato dai gestori del museo del miele di Ca’ Cappellino.
Sublime la conviviale di mezzogiorno al ristorante Zafferano, naturalmente a base di tartufo arricchito dalle immancabili battute dell’avvocato Luigi Migliorini, mentre la rassegna gastronomica del bianchetto ha interessato anche i ristoranti Al Bacino, La Corte e Sti Gusti.
Guendalina Ferro
(La Voce di Rovigo, Lunedì 21 Maggio 2011)